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L’effetto superbonus traina il mercato immobiliare: +62% delle compravendite secondo un sondaggio Gabetti

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Effetto superbonus e mutui agevolati: le due misure hanno spinto in modo marcato il mercato residenziale. In attesa dei dati ufficiali dell’Agenzia delle entrate, un sondaggio realizzato presso il network di agenzie del gruppo Gabetti emerge una chiara dinamica assolutamente positiva nel campo immobiliare e per l’intera economia. La maggioranza degli acquisti ha riguardato la prima casa (97%), con una preferenza per gli immobili da riqualificare (48%) rispetto a quelli già pronti.

Ecobonus e Superbonus 110% hanno stimolato un aumento delle compravendite per il 62%.

Superbonus, spinta all’acquisto

La ricerca “Le tendenze in atto nella ricerca della casa”, realizzata dall’Ufficio Studi Gabetti, ha indagato l’andamento del settore. Gli acquirenti tipo nei primi 9 mesi del 2022 sono famiglie (56%) o giovani coppie (38%), mentre solo il 6% è single. La domanda di abitazione, rispetto al 2021, viene dichiarata in aumento dal 46% e stabile dal 44% dei rispondenti, mentre il 10% afferma che è in diminuzione. L’offerta di abitazioni, rispetto agli anni pre-pandemici, è invece diminuita per il 42% del campione, stabile per il 38% e in aumento solo per il 20%.

La diminuzione dell’offerta è confermata anche dalle difficoltà che gli affiliati hanno riscontrato nell’acquisire nuovo prodotto. Rispetto al secondo semestre 2021, il 70% dichiara che ha avuto difficoltà, il 28% riscontra stabilità, mentre soltanto il 2% afferma di avere incrementato la disponibilità di nuove case.

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Il 97% degli acquisti di immobili residenziali ha riguardato la prima casa: tra questi il 69% l’ha acquistata per la prima volta e il 28% per sostituzione, mentre il 2% come seconda casa per uso personale e solo l’1% a fine di investimento.

I motivi che invece hanno spinto le famiglie a sostituire la propria abitazione sono legati soprattutto a un cambiamento delle proprie esigenze, per cause sia interne, sia esterne al nucleo famigliare.

Superbonus per avere una stanza in più 

La necessità di avere un vano in più, ad esempio, che per l’81% del campione rappresenta la ragione principale per la sostituzione dell’abitazione, può essere dovuta sia a un ampliamento della famiglia (un nuovo componente) sia alla necessità di uno spazio per lo smart working. Segue, con il 72%, la necessità di avere uno spazio esterno, come giardino o terrazzo che, dopo le restrizioni della pandemia, rimane tra le caratteristiche abitative più richieste.  Terza, per ordine di priorità, la vicinanza ai servizi principali (25%). Al 17% e al 13% vi sono rispettivamente la necessità di disporre di un immobile energeticamente più performante e la vicinanza ai mezzi di trasporto.

Più della metà degli acquirenti è stata orientata verso la tipologia di immobile “appartamenti in contesti condominiali” (66%). Il 22% ha preferito una casa unifamiliare indipendente, il 9% una villa indipendente e il 2% una soluzione bifamiliare.

A livello di tagli dimensionali, gli immobili più ricercati sono stati i trilocali (57%), seguiti dai quadrilocali (27%), a conferma di quanto i tagli con un vano in più siano sempre più richiesti.

Superbonus per gli immobili da riqualificare 

Come stato manutentivo, si preferiscono di poco gli immobili da riqualificare (48%) rispetto a quelli già riqualificati (44%), un rapporto percentuale che potrebbe però modificarsi se il caro materiali e dei beni energetici dovesse protarsi per il 2023.

Solo l’8% ha invece optato per un immobilie di nuova costruzione, tipologia che sconta più di altre l’aumento del costo medio di costruzione dei cantieri determinato dalla congiuntura economica internazionale.

Superbonus ed ecobonus: +62% nelle compravendite

La ricerca ha ampiamente dimostrato (84%) come le agevolazioni per i giovani per l’acquisto prima casa (il mutuo Consap under 36, gli sgravi fiscali per l’acquisto della prima casa, etc…) abbiano contributo positivamente all’andamento delle compravendite. Anche le agevolazioni fiscali come Ecobonus e Superbonus 110% hanno stimolato un aumento delle compravendite per il 62% dei rispondenti al questionario.

Il 52% del campione prevede che l’interesse dei potenziali acquirenti verso l’acquisto o sostituzione della propria abitazione potrebbe subire una flessione nel quarto trimestre 2022. Il 34%, invece, prevede una situazione stabile rispetto agli ultimi mesi, mentre solo il 4% ipotizza un potenziale aumento.

In conclusione, rispetto allo scenario del mercato residenziale che si prospetterà per l’ultimo periodo dell’anno alla luce della congiuntura macro-economica, il 44% del campione concorda su un andamento leggermente negativo, il 29% lo ipotizza stabile e il 27% intravede uno scenario positivo.

Quello che emerge è una domanda in crescita, soprattutto per la prima casa – commenta Diego Vitello, analyst dell’Ufficio Studi Gabetti a fronte di un’offerta in diminuzione. L’abitazione è sempre più vista come uno spazio multifunzionale dove il vano in più per lo smart working o lo spazio esterno per l’attività fisica sono considerati non più un plus, ma un servizio essenziale per coniugare casa, lavoro e tempo libero. Una domanda che è inoltre ancora più attenta sia al contesto, sia alla condizione energetica dell’immobile.

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Tuttavia il repentino aumento dei tassi di interesse su mutui, sembra essere l’unica variabile che possa rallentare la domanda. A tal proposito, la survey indica chiaramente quanto le politiche fiscali e a supporto dell’acquisto della casa, specie per i giovani, siano misure ritenute indispensabili. Il mercato per i prossimi mesi sarà caratterizzato da due fenomeni divergenti: da un lato la domanda rimarrà sostenuta, dall’altro un contesto economico non particolarmente favorevole fintanto che l’inflazione, e di conseguenza anche i tassi di interessi, continueranno ad aumentare”.

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