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Gas, prezzi alle stelle nel prossimo inverno: Gazprom prevede 4000$ per 1000 metri cubi

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I prezzi del gas continuano a schizzare in alto e addirittura nel prossimo inverno potranno arrivare a toccare i 4000 dollari per 1000 metri cubi. Almeno questa è la stima di Gazprom, citata dall’agenzia internazionale Interfax. Il costo ha già superato i 2500 dollari per mille metri cubi negli scambi spot in Europa e la tendenza per il prossimo inverno è tutt’altro che rassicurante.

Prezzi alle stelle

I prezzi del gas in Europa sono saliti alle stelle sulla scia dei prezzi in Asia. L’autunno si avvicina, mettendo in moto la spirale globale dei prezzi: i prezzi in Europa stanno innescando una salita anche in Asia, dove si verifica quindi un’analoga tendenza nel tentativo di rimanere nell’alveo della competitività. L’Europa ha cercato di limitare la dipendenza dal gas imboccando la strada del GNL (gas naturale liquefatto), rendendolo allo stesso tempo un bene molto scarso.

Nel frattempo l’operatore ucraino di trasporto gas ha accettato la richiesta di Gazprom per il trasporto di 42,2 milioni di metri cubi di gas attraverso il Paese, rispetto ai 41,9 milioni di metri cubi di lunedì. La capacità è stata richiesta solo attraverso uno dei due punti di ingresso nel sistema di trasporto del gas dell’Ucraina, la stazione di misurazione di Sudzha. Un’analoga richiesta non è stata accettata per la stazione di Sokhranivka.

I prezzi spot in Europa con i compressori Nord Stream fuori uso, sono saliti a 2.279 dollari per 1.000 metri cubi nella giornata di lunedì mentre oggi il contratto TTF ICE Futures ha raggiunto 2.464$.

I prezzi in Asia stanno aumentando sulla scia dei prezzi in Europa. I futures di gennaio più costosi all’indice JKM Platts, che riflette i prezzi di mercato spot del gas consegnato in Giappone, Corea del Sud, Cina e Taiwan, hanno raggiunto $ 2.157. I prezzi in Asia sono aumentati lunedì sera subito dopo il balzo in Europa.

Nord Stream bloccato

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Il pompaggio attraverso il gasdotto Nord Stream dalla Russia verso l’Europa è sceso a 33 milioni di metri cubi al giorno. A piena capacità, il gasdotto può pompare fino a 167 milioni di metri cubi di gas al giorno ma la capacità è diminuita a causa di interruzioni del programma di manutenzione per le apparecchiature del compressore presso la stazione di Portovaya che alimenta il gasdotto.

Secondo la Russia i ritardi sono dovuti alle sanzioni che il Canada ha imposto a Gazprom, a seguito delle quali una turbina non è stata restituita in tempo dal centro servizi di Siemens Energy a Montreal. Nel frattempo, è giunto il momento della manutenzione per altre turbine

Una parte della capacità del giacimento Norwegian Troll e dell’unità di trattamento di Kollsnes è chiusa per manutenzione annuale dal 13 agosto fino alla fine del mese. La capacità di produzione diminuirà di 20 milioni di metri cubi di gas.

Gli impianti eolici hanno generato il 9,5% dell’elettricità dell’UE nella giornata di lunedì e il 9,7% nell’ultima settimana, secondo i dati di WindEurope.

GNL, importazioni calate della metà

I terminali di rigassificazione del GNL in Europa hanno operato ad una capacità del 62% ad agosto, rispetto alla media del 69% di luglio, secondo i dati di Gas Infrastructure Europe. Ciò è dovuto principalmente allo stop del grande terminale italiano Adriatic LNG per quasi tutto il mese. Di conseguenza, le importazioni di GNL dall’Italia sono diminuite più del doppio rispetto ai livelli di luglio. La fornitura media giornaliera dai terminali GNL ad agosto è in calo dell’11% su base mensile.

Una nuova sfida attende l’approvvigionamento diversificato in Europa. La stagione degli uragani, che di solito raggiunge il picco tra metà agosto e metà novembre, sta per iniziare nel Golfo del Messico, il che potrebbe limitare la capacità di esportare GNL americano.

Gli obiettivi degli stoccaggi

L’Europa continua a iniettare gas negli impianti sotterranei di stoccaggi. Proprio gli stoccaggi (UGS) sono diventati uno degli indicatori economici e politici più importanti per l’Europa, riflettendo la capacità dei leader dell’UE di garantire la sicurezza energetica. Secondo i dati di Gas Infrastructure Europe, si attestano ora al 74,73%, in aumento di soli 0,37 punti percentuali rispetto all’ultima data di riferimento, il 14 agosto.

L’Europa ha imposto una rigorosa regolamentazione. Le riserve dovrebbero rappresentare l’80% della capacità UGS entro l’inizio della stagione e aumentare al 90% negli anni successivi.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, le vaste esportazioni di gas stanno riducendo le risorse disponibili per il pompaggio negli impianti di stoccaggio. Questo fattore sta sostenendo i prezzi nel mercato interno statunitense. L’attuale livello delle riserve di gas negli impianti UGS è solo del 5,88% al di sopra del minimo di cinque anni.

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