Tutti parlano spesso di Natura, ma cosa intendiamo esattamente? Come approcciarsi ad essa? Il nuovo libro del professor Andrea Staid “Essere Natura” – Uno sguardo antropologico per cambiare il nostro rapporto con l’ambiente” (Utet) vuole essere un contributo non solo alla comprensione di un concetto che è quello della pluralità ecosistemica o multi-naturalista, ma soprattutto vorrebbe essere un manifesto per una nuova presa di coscienza.
La Natura come organismo vivente
La Natura non è un luogo ma un organismo vivente e noi come specie ne facciamo parte, sembra una piccola cosa da comprendere ma è fondamentale per ripensarci nel qui e ora. Dobbiamo pensarla come il sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose “inanimate”, una totalità che include evidentemente anche la nostra specie. È giunto il momento di fondare un’ecologia dove tutto il vivente, uomo compreso interagisca senza frontiere di specie.
La Natura pensata e vissuta non come separata dall’uomo ma come un insieme di relazioni, il paesaggio è prima di tutto un luogo di “vite” da rispettare e comprendere, non un oggetto da museificare, patrimonializzare e mercificare. La Natura è un intreccio di vite, non uno slogan per rilanciare l’economia in crisi. Di fatto da come abitiamo e pensiamo l’ambiente, da come sapremo narrare e costruire nuovi modi di abitare possiamo cambiare il mondo.
Le parole dell’introduzione
“Se leggiamo un giornale, accendiamo la radio o il televisore, se scorriamo la home dei nostri social, sapremo facilmente che alluvioni, terremoti, siccità estrema, frane, tornadi, bufere sono all’ordine del giorno in tutto il pianeta. Quello che invece spesso ci viene celato è che è proprio il nostro stile di vita ad aver distrutto il pianeta. I nostri consumi, le nostre pratiche sono insostenibili e cominciamo tutti a pagarne le conseguenze.
Siamo nell’era dell’Antropocene, l’era geologica attuale nella quale noi animali umani (soprattutto occidentali), con i nostri iperconsumi e stili di vita abbiamo modificatointeri territori in modo strutturale, e inquinato acqua, aria e terra causando cambiamenti climatici senza precedenti. Ora dobbiamo fare i conti con tutto questo. Un manifesto della presa di coscienza che per cambiare il mondo da un punto di vista ecologico e sociale, e per salvarci dal disastro, è necessario un modo differente di guardare e pensare alla “natura”.

Scheda dell’autore
Andrea Staid è docente di Antropologia culturale e visuale presso la Naba, di Antropologia culturale presso l’Università Statale di Genova, dirige per Meltemi la collana Biblioteca/Antropologia. Oltre a Essere natura (UTET 2022), ha scritto: I dannati della metropoli (Milieu 2014), Gli arditi del popolo (Milieu 2015), Abitare illegale (Milieu 2017), Le nostre braccia (Milieu 2015), Senza Confini (Milieu 2018), Contro la gerarchia e il dominio (Meltemi 2018), Disintegrati (Nottetempo 2020), La casa vivente (add editore 2021). I suoi libri sono tradotti in Grecia, Germania, Spagna, Cina, in traduzione in Portogallo e Brasile. Collabora con diverse testate giornalistiche, tra cui Il Tascabile.