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C’è anche la guerra dei chip, fornitori Usa interrompono relazioni con la Cina

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È stata definita la guerra dei chip contro la Cina. E ora arrivano le prime conseguenze dopo i limiti alle esportazioni decisi dagli Stati Uniti. I principali fornitori mondiali di apparecchiature per chip interrompono le relazioni commerciali con la Cina. Sospesa la vendita ai produttori di semiconduttori cinesi: i nuovi controlli sulle esportazioni statunitensi stoppano quindi l’industria tecnologica cinese e alcune operazioni mondiali su scala globale. Lam Research, Applied Materials e KLA Corporation, società statunitensi con segmenti di mercato in alcuni settori del processo di fabbricazione dei semiconduttori, hanno adottato misure immediate per conformarsi alle nuove regole dettate dall’amministrazione Biden.

Chip, i nuovi divieti introdotti negli USA

ASML, il principale produttore mondiale di chip con sede nei Paesi Bassi, ha chiesto ai suoi dipendenti statunitensi di smettere di servire tutti i clienti cinesi.  Le nuove restrizioni introdotte dagli Usa, annunciate venerdì scorso, vietano l’esportazione in Cina di apparecchiature con tecnologia statunitense per semiconduttori che nessun concorrente straniero può fornire. Impone inoltre un requisito di licenza per l’esportazione di strumenti o componenti statunitensi verso impianti di produzione cinesi che producono chip avanzati

Chip, le aziende prendono contromisure

Martedì scorso LAM Research ha iniziato a richiamare il personale messo a supporto dei produttori di chip cinesi, incluso il produttore di chip di memoria Yangtze Memory Technologies Corp. Ha chiesto ai dipendenti di “staccare per il momento dalle fabbriche in Cina“, ha confermato al Financial Times un dipendente che vuole rimanere anonimo. LAM ha anche sospeso le trattative di prevendita con i clienti cinesi e ritirato il personale coinvolto nella costruzione della nuova fabbrica in Cina, secondo quanto dichiarato da due dipendenti ben informati.

Applied Materials e KLA hanno anche smesso di fornire servizi alle linee di produzione con sede in Cina che producono chip avanzati a partire da mercoledì scorso. «Ci è stato detto che l’azienda aveva bisogno di tempo per valutare cosa poteva vendere in Cina – ha affermato un responsabile delle vendite di Applied Materials – Non è sostenibile se possiamo fornire solo servizi e non vendere attrezzature». Tre dipendenti di YMTC hanno affermato che i produttori di utensili statunitensi hanno interrotto forniture e servizi sia per gli impianti di produzione esistenti che per quelli in costruzione.

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ASML, il principale fornitore mondiale di apparecchiature litografiche ha dichiarato in un messaggio ai dipendenti: “Il personale ASML negli Stati Uniti deve astenersi, direttamente o indirettamente, dal fornire servizi, spedire o fornire supporto a qualsiasi cliente in Cina fino a nuovo avviso”. Un portavoce della società ha aggiunto: “Stiamo ovviamente adottando misure precauzionali per garantire il pieno rispetto delle nuove normative“.

Chip, investimenti a ribasso

La China Semiconductor Industry Association ha dichiarato di sperare in un ripensamento degli Stati Uniti da una decisione sbagliata. L’impatto a breve termine delle nuove restrizioni sui produttori stranieri di chip che hanno gli impianti in Cina dovrebbe essere limitato in quanto possono richiedere l’autorizzazione del governo degli Stati Uniti per continuare a ricevere apparecchiature statunitensi. Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il più grande produttore mondiale di chip a contratto, ha dichiarato di essersi assicurata una licenza di un anno per costruire lo stabilimento Nanjing Fab.

Il nuovo scenario sta comunque colpendo il settore. TSMC, precedentemente non interessata dalla forte contrazione della domanda di smartphone e computer, ha ridotto del 10% il suo obiettivo di investimento di capitale per quest’anno, affermando che ora prevede di spendere 36 miliardi di dollari invece dei 40 previsti. La società taiwanese ha affermato che una forte correzione delle scorte a causa del crollo della domanda di smartphone e computer potrebbe spingere l’industria dei chip in una flessione il prossimo anno.

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