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Italia seconda in Europa per finanziamenti contro la crisi: arrivati 45 miliardi nel 2022

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L’Italia si rivela il secondo Paese in Europa per finanziamenti contro la crisi, arrivati ben 45 miliardi nel 2022 per supportare famiglie e imprese contro la crisi energetica.  Grazie al report stilato dal Centro Studi di Gruppo Finservice S.p.A., azienda di spicco nel settore delle consulenze di finanza agevolata, emerge che le aziende italiane hanno cambiato il proprio atteggiamenti nei confronti delle agevolazioni per l’efficientamento energetico: a questo proposito, nel corso dell’ultimo anno solare, nel Centro Italia si è registrata una percentuale di richiesta di bandi e contributi addirittura raddoppiata rispetto all’annata precedente.

Italia nella top 3 dei finanziamenti ricevuti

La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione perché è proprio la crisi a portare progresso”: le parole di Albert Einstein mettono ancora più in risalto un quadro generale di grande difficoltà ed incertezza che, ad oggi e da ormai diversi mesi, sta influenzando l’Europa e l’Italia. La causa scatenante è la crisi energetica che, stando a quanto indicato dal portale economico Visual Capitalist, nel solo 2022 ha spinto i paesi europei a investire una cifra di poco inferiore ai 250 miliardi di euro per supportare famiglieassociazioni e imprese.

Entrando più nel dettaglio, ecco la top 3 delle nazioni che hanno investito maggiormente: l’Italia si piazza  con 45 miliardi di euro stanziati per finanziamenti come i crediti d’imposta per le industrie e i bonus a supporto dei cittadini (1° la Germania con oltre 55 miliardi e 3° la Francia con 41 miliardi). Soffermandoci sul contesto italiano, emerge una recente indagine di Confartigianato che mette in risalto come il caro energia in Italia stia mettendo a rischio quasi 900mila imprese e oltre 3.5 milioni di addetti.

Le stesse organizzazioni, però, possono contare anche su una serie di agevolazioni introdotte dal precedente Governo nel corso del 2022 che, a loro volta, vengono rafforzate dalla legge di Bilancio 2023, la quale prevede due tipologie di incentivi. La prima è il credito d’imposta per aziende ad alto consumo energetico, la seconda, invece, riguarda gli incentivi alle organizzazioni verso investimenti in fonti di energia rinnovabile.

Italia, nuovo scenario per le imprese

Restando all’interno dei confini nazionali, emerge un nuovo scenario che vede come protagoniste proprio le aziende italiane e le loro modalità di sfruttamento delle singole agevolazioni per l’efficientamento energetico. I dettagli dell’analisi provengono da un report stilato dal Centro Studi di Gruppo Finservice S.p.A., realtà di spicco nel settore delle consulenze di finanza agevolata.

Crisi e progresso sono due concetti che corrono sempre di pari passo, senza il primo il secondo difficilmente può prendere forma – afferma Guido Rovesta, presidente di Gruppo Finservice S.p.A. – Il nostro compito consiste nel supportare le imprese nazionali attraverso la consulenza dei nostri professionisti: grazie ad essi, infatti, le organizzazioni possono venire a conoscenza delle migliori opportunità a loro disposizione in termini di bandiagevolazionicontributistrumenti e servizi e, soprattutto, avvicinarsi al loro ottenimento per crescere e svilupparsi ulteriormente sia dal punto di vista operativo sia economico.

E non è tutto, effettuando una serie di ricerche e analisi a livello nazionale, siamo riusciti a raccogliere dati e indicazioni utili in merito all’approccio delle imprese nei confronti delle agevolazioni in essere”.

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Guido Rovesta, presidente di Gruppo Finservice S.p.A.

Italia, cresce l’attenzione delle aziende per le agevolazioni

L’analisi del Cento Studi del Gruppo rivela la crescita dell’attenzione delle aziende per agevolazioni e strumenti per il risparmio, l’efficientamento e la sostenibilità energetica: nel 2022, il 31% delle aziende italiane ha sviluppato pratiche di efficientamento energetico. Le aziende più attente si concentrano nel Nord OvestSud e Isole. L’incidenza però è cresciuta più che altrove in Centro Italia, dove nel corso dell’ultimo anno la percentuale di clienti con pratiche energia è raddoppiata

Ad attirare nuove aziende verso il tema energia sono state soprattutto le agevolazioni fiscali, con il credito d’imposta energia elettrica e gas che rappresentano il 40% del computo totale delle pratiche, e quelle finanziarie

In questo periodo storico così delicato, le aziende italiane ed europee devono comprendere che il cambiamento è necessario – aggiunge Rovesta – Proprio per questo risulta fondamentale affidarsi a figure professionali che possano avvicinarle alle giuste opportunità di rinnovamentoAgevolazionicontributi e bandi fanno parte di una categoria speciale di occasioni da cogliere tempestivamente al fine di apportare alla propria attività gli accorgimenti utili per affrontare il futuro con positività”. 

Categorie News

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